Keur Marietou Casa per donne e bambini

Panoramica

Pikine è uno degli immensi sobborghi di Dakar, la capitale del Senegal, da cui dista circa 25 km. Ha una popolazione di oltre un milione e seicentomila abitanti ed è in continua crescita. Nato per eliminare le baraccopoli sorte alla periferia di Dakar per volere del presidente Senhgor, ha avuto uno sviluppo irregolare e abusivo non rispettando alcuna normativa edilizia e sanitaria. La variegata popolazione di Pikine proviene dalle aree rurali del paese e dalla stessa Dakar.

Pikine non ha o quasi nessun tipo moderno di attività economica. È un territorio che vive e ha in gran parte vissuto di un artigianato (lavorazione del legno, argenteria, tessuti) i cui prodotti sono concentrati nei mercati. È suddiviso in diversi quartieri, uno dei quali è Pikine Icotaf dove siamo presenti dal 2000 con numerose attività in ambito sanitario ed educativo, come la campagna “Stop Malaria” e il progetto di sostegno a distanza “Sostieni un bambino a distanza e il suo villaggio».

Il centro umanista polivalente di Pikine Icotaf è il centro “Keur Marietou” (la Casa di Marietou), così chiamato in memoria di un bambino morto per complicazioni cardiache. Il centro è stato inaugurato il 3 gennaio 2016 e attualmente si compone di tre piani. Qui un risoluto gruppo di donne svolge numerose attività secondo un piano d’azione da loro stesse elaborato. “Keur Marietou” vuole dare voce a tutte quelle donne senegalesi che sono gravate dal peso delle faccende domestiche e dalla mancanza di opportunità di istruzione e sviluppo professionale; donne spesso vittime di abusi, discriminazioni sessuali e schiavitù economica, sia all’interno che all’esterno della famiglia “allargata” in cui vivono. Da un lato, il progetto prevede corsi di alfabetizzazione, corsi di formazione professionale e progetti di microcredito per fornire alle donne coinvolte un reddito minimo e renderle così meno vulnerabili economicamente, nella vita coniugale e nella società senegalese; dall’altro, il progetto propone attività di sensibilizzazione sui diritti fondamentali di ogni essere umano, sulla discriminazione di genere, su come riconoscere e combattere la violenza subita, sull’assistenza e accoglienza delle donne vittime di violenza; e ancora, sulla prevenzione dell’HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili.

Attualmente la struttura ospita la scuola materna, dotata di mensa, una piccola biblioteca gestita dalle ragazze del quartiere, un centro di prima accoglienza per donne in difficoltà (dove al momento una donna con i suoi quattro figli, scappata di casa e dal marito) e uno studio medico; laboratori di microcredito dove le donne si dedicano alla tintura dei tessuti e organizzano corsi di cucito; uno spazio per incontri settimanali di sensibilizzazione e corsi di formazione professionale.

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