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Ave Maria e Island of Hope: due progetti che fanno la differenza in India

By Novembre 21, 2023Gennaio 21st, 2024No Comments

Il Tamil Nadu è uno stato del sud dell’India, con una popolazione di circa 72 milioni di persone. La lingua ufficiale è il Tamil, uno degli idiomi dravidici più antichi al mondo. È un luogo ricco di storia e cultura, abitato fin dai tempi preistorici, con una vasta tradizione letteraria, artistica e musicale. La sua economia è basata principalmente sull’agricoltura, l’industria e i servizi. Importante produttore di cotone, tè, caffè e riso, è sede di fabbriche automobilistiche, elettroniche e tessili. Offre una varietà di attrazioni – templi antichi, siti storici, spiagge e paesaggi naturali – ed è caratterizzato (in prevalenza) dalla presenza di piccoli centri, intervallati da chilometri di campagne.

Rispetto alle altre regioni indiane è relativamente sviluppato, ma non mancano le criticità. L’indigenza, per prima, ha ancora un impatto considerevole: qui circa il 13,4% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Ciò significa che non ha accesso a cibo, alloggio, istruzione e assistenza sanitaria di base. La discriminazione di genere, come in gran parte della nazione, ha anch’essa un peso notevole. Se le donne sono meno propense degli uomini a completare l’istruzione superiore, occupano anche di rado posizioni di livello in ambito lavorativo. Infine, solo il 14,5% dei membri dell’assemblea legislativa dell’area sono di sesso femminile. La conseguenza è una sottorappresentazione politica. Le violenze, come lo stupro, il matrimonio forzato e gli abusi domestici, continuano infine ad essere un grave problema. Nel 2022, sono stati registrati 3.300 casi di stupro, circa 9 al giorno. Secondo un sondaggio del 2020 invece, il 40% delle donne in Tamil Nadu ha subito violenza domestica da parte del proprio coniuge.

In questo contesto, nello specifico a Sathankulam e Virudhunagar, collaboriamo con Aid India, organizzazione (di cui Peter Raj è presidente) che negli anni – anche grazie a fondi di Energia – ha costruito e gestisce una grande scuola, la Ave Maria, e un orfanotrofio, Island of Hope. Qui siamo statə tra fine ottobre e i primi di novembre, durante la missione autunnale. Era dal 2020 che non vi mettevamo piede. Incontrare dopo tanto tempo Peter e le sue collaboratrici, vedere che i progetti prosperano e si evolvono, ci ha riempito di gioia e speranze.

La Ave Maria Matriculation School accoglie bambini e bambine dall’asilo al 12 grado, ovvero l’ultimo di liceo. Tra i suoi banchi vi sono alunnə di tutte le estrazioni. Chi può, si fa carico delle spese di iscrizione. Gli/le altrə possono istruirsi grazie al sostegno a distanza e/o a fondi raccolti in altro modo, come ad esempio vendendo noci di cocco e riso (piantati nei campi in prossimità della scuola), fonti supplementari per il sostentamento del plesso. Far quadrare i conti non è semplice, servono sempre raccolte aggiuntive, ma il numero di ragazzi e ragazze che dopo l’istruzione secondaria frequentano con successo l’università è sorprendente. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione indiano, il tasso di alfabetizzazione dell’intero paese è del 74,04%, ma varia notevolmente a seconda della regione. Nel Tamil Nadu, questo è del 80,37%, ma a Sathankulam è significativamente inferiore, attestandosi attorno al 65%. I risultati che ogni anno raggiungiamo grazie agli sforzi di tutte le docenti, della direttrice, dei sostenitori italiani e dell’infaticabile Peter, dimostrano che si può invertire la rotta, e che la direzione intrapresa è fondamentale per garantire ai/lle più una completa emancipazione.

Island of Hope ospita invece 23 bambine. Prima del Covid erano quasi un centinaio, ma lo Stato ha posto dei limiti di numero durante e dopo la pandemia. Tutte hanno l’opportunità di andare a scuola, di nutrirsi e curarsi. Qui la situazione è ancora più complessa: la struttura si regge grazie agli aiuti della comunità, di associazioni straniere come la nostra, e ai salti mortali che fanno le persone che vi lavorano. Il numero di orfanə nella regione è un problema preoccupante. Secondo il censimento del 2021, il 2,5% della popolazione del Tamil Nadu è stata abbandonata, il che significa che circa 1,8 milioni di bambinə sono solə. Dare una casa, una protezione, istruzione e diritti anche a pochissimə, è un obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire con convinzione e impegno, se vogliamo apportare anche solo un minimo di cambiamento nell’area.

Ma non ci occupiamo unicamente di garantire fondi ai/lle singolə. Il viaggio è infatti stato l’occasione per consegnare materiale didattico e attrezzature informatiche per i laboratori in via di completamento alla Ave Maria. Buona parte, inoltre, è stata assorbita dall’incontro con altre strutture: la costruzione di una rete di scuole impegnate nella nonviolenza attiva, è stato un focus centrale dell’itinerario; così come la possibilità di scrivere un progetto di servizio civile universale da svolgersi nella regione. L’implementazione delle piantagioni e dei progetti di microcredito per gruppi di donne un ulteriore tema. Infine, una nostra volontaria, Malvina, ha deciso di destinare alla mensa di Virudhunagar e al completamento delle aule scientifiche l’intera somma da lei ricavata durante l’ultima festa organizzata in Valpolicella.

L’appuntamento con Peter, Thangam, Uma, Kaly e Thilaga è per il prosimo anno, per la Marcia Mondiale e non solo. Chiunque capitasse in zona, e volesse fare una esperienza come volontariə, non esitasse a contattarci. Ce ne è un grande bisogno!

Photo: Federico Perruolo

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