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Gambia

Energia della Terra Gambia: donare un pasto al giorno ai bambini e alle bambine delle scuole

By Settembre 29, 2021Maggio 8th, 2023No Comments

Del Gambia raccontiamo poco; lo associamo spesso al Senegal. I progetti in corso nei due paesi sono simili (sostegno a distanza, scuole materne, visite mediche, energia solare, campagna Stop Malaria e Stop Coronavirus, ecc…); ma vi è una equipe, qui a Energia, che si occupa di portare cibo e una corretta alimentazione nelle scuole di Ballanghar, da cui provengono la maggior parte de* bambin* supportat* nel Paese. Oggi vi parliamo di Malvina, Luca, Energy for Human Rights e di tante belle collaborazioni, che permettono ogni giorno di combattere l’abbandono scolastico e le conseguenze della malnutrizione.

LE PREMESSE E GLI OBIETTIVI
Per insicurezza alimentare si intende la mancanza di accesso regolare e diffuso a cibo e acqua per soddisfare il fabbisogno energetico e il giusto apporto di macronutrienti (carboidrati, lipidi e proteine) e micronutrienti (vitamine e minerali). Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni in Africa Occidentale, essa resta un problema diffuso. Nel 2019, in Senegal ne soffrivano 1,5 milioni di persone, corrispondenti al 9,4% della popolazione, e in Gambia 300.000 persone, ovvero l’11,9% degli abitanti (Dati FAO, IFAD, UNICEF, WFP and WHO. 2020. The State of Food Security and Nutrition in the World 2020. Transforming food systems for affordable healthy diets. Rome, FAO).

A Energia lavoriamo per contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 2 entro il 2030. Si tratta di porre fine alla fame, realizzare la sicurezza alimentare, una migliore nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile.

I nostri progetti puntano infatti a garantire un pasto al giorno completo e variegato a* bambin* delle nostre scuole materne e a ampliare la disponibilità di frutta, ortaggi e pollame per l’intera comunità locale.

In che modo? Costruiamo pozzi dotati di pompa elettrica alimentata ad energia solare, con un serbatoio sopraelevato; così viene garantita una disponibilità costante di acqua da bere e per l’irrigazione. Creiamo orti e frutteti comunitari, con la piantumazione di specie autoctone. Una parte della produzione è destinata alle mense scolastiche e una parte alle famiglie dei villaggi. Costruiamo e avviamo “pollet”, semplici pollai modulari fabbricati con pallet di legno. Anche in questo caso una parte dei polli è destinata alle mense, il restante alla popolazione del villaggio.

ENERGIA DELLA TERRA GAMBIA

In Gambia siamo operativi a Serrekunda e a Ballanghar. In quest’ultimo villaggio, nell’area rurale della North River Region, abbiamo costruito e inaugurato un centro polivalente nel 2013, dove vi aveva sede anche una nostra scuola (nel frattempo è stata statalizzata, ma ancora ci occupiamo della mensa). Il centro umanista si compone di 5 ambienti di 50 mt ciascuno circa e, originariamente, ospitava 70 alunni (oggi sono oltre 600).

Per sfamare i/le bambin* che frequentano la materna, nasce nel 2014 Energia della Terra Gambia, un progetto – da cui prende il nome anche il gruppo di lavoro che lo segue – che opta, subito, per la creazione di un orto, di modo di ricavare da lì frutta e verdura necessarie per i bimbi e le bimbe. Il progetto è seguito da Malvina Begalli assieme a Energy for Human Rights, con altri volontari. In principio si finanziava attraverso il SAD o donazioni private. Da alcuni anni – con la crescita degli e delle iscritti/e e delle necessità – è divenuto sostenibile grazie a una cena di raccolta fondi che si tiene ogni settembre a Verona. Circa l’80% del denaro arriva dalla festa di Malvina; il resto da qualche piccola offerta aggiuntiva.

Ma quali sono state le sfide affrontate e le soluzioni adottate? Nel tempo l’équipe è andata incontro a problemi, fallimenti e tante vittorie. Ad esempio, inizialmente, i principali inconvenienti sono risultati gli animali vaganti, arginati con una robusta recinzione in ferro a protezione dell’area seminata, e l’irrigazione. Non potendo fare affidamento sulle precipitazioni, è stato implementato il serbatoio e impiantata una pompa a energia solare che aiuta a garantire l’accesso all’acqua quando richiesto. Siamo a fine 2015.

Altre criticità riscontrate: il costo mensile di materiali e semi, e la mancanza di proteine ​​nella dieta de* bambin*. Dopo essersi consultati con gli abitanti del posto, la decisione è stata quella di costruire un allevamento di pollame. L’integrazione di pollo nell’alimentazione aumenta l’apporto di macronutrienti, e, una volta cresciuto, l’animale può essere venduto al mercato per acquistare altro cibo o prodotti da giardino per gestire meglio l’orto. Infine, fornisce fertilizzante naturale per arricchire il terreno. La costruzione del pollaio è iniziata nell’agosto 2016.

Proseguendo con le migliorie e l’ampliamento del programma, si può menzionare la cucina, che era fatiscente e in mezzo al cortile. È stata bonificata, sistemata una cappa fumaria per consentire di usare il fuoco senza intossicarsi, e sono stati fatti alcuni cambiamenti per far lavorare più comodamente le cuoche. Una parte dei soldi raccolti, inoltre, viene oggi devoluta direttamente alla scuola, che ci acquista il cibo che non si riesce a produrre tramite orto e pollaio.

Infine… nell’ultimo viaggio, dai colloqui con i maestri e il direttore del plesso, è uscita la problematica dell’alto tasso di abbandoni scolastici. Il World Food Program, presente nell’area, garantisce all’istituto di Ballanghar olio e cereali fino ai 10 anni. Quindi, fino a quell’età le famiglie sono incentivate a mandare i figli in classe, ma, successivamente, soprattutto se si parla di bambine, li ritirano, poiché la scuola non assicura più loro un pasto al giorno.

Adesso il gruppo di Energia della Terra Gambia è concentrato principalmente sul problema degli abbandoni (dato che il resto funziona bene), andando a integrare quello che manca: cibo a* student* dai 10 ai 14 anni.

Come ogni estate si è svolta a Verona la cena solidale di raccolta fondi per sostenere il programma: una parte della somma ricavata servirà appunto a ampliare il numero dei pasti, il rimanente andrà a ricostruire il pollaio, distrutto l’anno passato.

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